top of page

PROJECT

NAVICANTI  non è solo uno Spettacolo.

È un progetto di viaggio attraverso un’esperienza di oltre dieci anni.

Quando cominciammo a collaborare con l’Associazione Genitori Scuola “Di Donato” di Roma, proponendo un Laboratorio di Teatro in orario extra-scolastico, non avremmo mai pensato di salire su una nave per così tanti anni. Abbiamo incontrato centinaia di bambini, insegnato loro a condividere l’esperienza di un Laboratorio teatrale che si chiudeva con uno Spettacolo; ma col passare degli anni questi Laboratori ci hanno fatto capire che stavamo contribuendo, in piccola parte, alla crescita di persone, di nuove generazioni. Volevamo, al di là degli incontri e del tempo passato insieme, condividere un percorso di crescita non solo attoriale ma anche personale. Ogni anno salivano sulla nostra nave sempre più viaggiatori e così i Laboratori sono diventati due. E quando alcuni di loro passarono dalle Scuole elementari alle medie, decidemmo di continuare a viaggiare con loro. E finite le scuole medie il viaggio proseguì. Ci ritagliammo uno spazio di condivisione con coloro che erano cresciuti con noi. Perdemmo alcuni membri dell’equipaggio, altri ne incontrammo. Abbiamo navigato per altri cinque anni insieme, durante i loro studi superiori, perdendo altri naviganti e prendendone altri a bordo della nave. Fu allora che coloro che resistettero alle tempeste decisero di darsi un nome: Assallammaccarì. Abbiamo navigato acque tranquille, affrontando commedie, testi del Novecento, ma lottando ogni anno contro il tempo, gli impegni, quello che ci preoccupava reciprocamente al di fuori di quello che era il nostro spazio di lavoro: la difficoltà consisteva proprio nel lasciare fuori dalla porta, per il tempo del nostro viaggiare insieme, quelle che erano le delusioni e le avversità di ognuno. Allora quelle difficoltà, venivano portate dentro il gruppo, sulla nave, così che noi capitani diventavamo ogni giorno di più non solo i maestri di Teatro, ma degli amici, dei confidenti con cui parlare, con cui sfogarsi; e questo è diventato il valore aggiunto del nostro stare insieme, del nostro crescere: l’equipaggio cresceva e noi con loro. A marzo del 2016 siamo stati costretti a lasciare il luogo che ci ospitava da tre anni, il Cielo Sopra l’Esquilino, vicino la Scuola Di Donato, dove tutto era cominciato. Il Cielo chiudeva (“colpiti” anche loro dalla delibera 140) e noi ci ritrovammo per gli ultimi due mesi ospiti ancora una volta alla Di Donato. Con NAVICANTI, da ottobre del 2016, siamo tornati nel porto dove questo lungo viaggio è cominciato. Abbiamo perso altri dell’equipaggio: chi è partito per altri lidi, chi perché preso dall’ultimo anno di Liceo e dallo studio scolastico, chi perché sentiva, forse, di essere diventato un peso su quella che da nave stava diventando poco più che un gommone. Ma con ognuno di loro abbiamo cercato di tenerci in contatto, di non perderci di vista, di capire quale percorso avevano deciso di intraprendere. E così arrivati a Marzo, ci ritroviamo in undici, noi compresi. Monica nel frattempo ha preso parte anche come attrice al Progetto. E dopo l’ultimo abbandono di metà Febbraio, abbiamo imbarcato ( lo scorso 23 Febbraio ) una nuova navicante. A questo punto non ci resta che sperare che l’equipaggio rimanga questo e che il viaggio proceda senza altre tempeste. Il viaggio/Spettacolo dei NAVICANTI parte da una rilettura e un riadattamento del testo “San Juan” di Max Aub. Il racconto prende spunto dalla tragedia,  di “una breve notizia che si riferiva al naufragio, nelle acque del mediterraneo orientale, d’una nave mercantile carica di profughi ebrei provenienti da ogni parte di Europa, respinti da tutti i paesi, compresi la Palestina, gli Stati Uniti, l’Argentina e l’Inghilterra …”. Il mercantile San Juan, come scrive il poeta Enrique Dìez Canedo – è l’immagine del nostro mondo alla deriva, condannato senza appello e umiliato senza speranza. All’opera di Aub, che verrà ridotta, riscritta e rielaborata, si aggiungeranno testi di altri poeti esiliati e non, fino ad arrivare nell’ultima parte dello Spettacolo a dare voce ai Migranti di oggi, di quelli che ce l’hanno fatta, e di coloro che si trovano ancora prossimi ai muri d’Europa. A tutto questo si aggiunge un lavoro di documentazione quotidiana sulla situazione attuale dei migranti, sull’emergenza che sta coinvolgendo tutta l’Europa e non solo. Stiamo cercando di partecipare il più possibile ad incontri promossi da Associazioni, Cooperative e Istituzioni.

 Il Progetto è stato presentato come candidato al Bando “MigrArti” Spettacolo – Seconda Edizione, promosso  dal  Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Purtroppo,  NAVICANTI non è rientrato tra i vincitori;

Qualora lo fosse stato, si sarebbe arricchito di altri partner oltre L’Associazione Genitori Scuola “Di Donato”, dalla quale il progetto è stato accolto negli spazi da loro gestiti.

La Comunità Burundese d’Italia Onlus che si sarebbe concentrata nella realizzazione di quelle che sarebbero state le musiche dell’evento finale/spettacolo.

Artigiani Digitali per ciò che concerne la documentazione video delle prove, di momenti di studio e condivisione di esperienze inerenti alla ricerca e dell’evento finale stesso.

 

Nonostante tutto, il nostro viaggio continua.

Continuiamo a provare e a lavorare quotidianamente agli oggetti della scenografia e alla ricerca di nuove fonti e testi di studio.

Continuiamo inoltre a documentare con foto e video le nostre prove e tutte quelle iniziative incentrate sul tema dei migranti a cui cerchiamo di partecipare. Da questo materiale nascerà un docu-film incentrato sul tema degli immigrati e dei migranti dei nostri giorni, che contribuiremo a distribuire nelle Scuole romane e non solo, per poter permettere di affrontare il tema trattato, utilizzando l’esperienza del Progetto come “strumento” per sensibilizzare gli studenti che non parteciperanno all’Evento/Spettacolo finale.

Ad Aprile abbiamo avuto il primo contatto con i volontari del Baobab Experience e i Migranti radunati, speriamo solo momentaneamente, nel piazzale Est della Stazione Tiburtina 

Non ci resta che continuare a navigare, provare, documentarci, affrontare il mare cercando di raggiungere l’Isola che non c’è.

"è l’immagine del nostro mondo alla deriva, condannato senza appello    

e umiliato senza speranza"

Enrique Dìez Canedo

scrivendo del San Juan, una nave mercantile carica di profughi ebrei provenienti da ogni parte di Europa, respinti da tutti i paesi, compresi la Palestina, gli Stati Uniti, l’Argentina e l’Inghilterra, e naufragata nelle acque del mediterraneo orientale (anni '30)

bottom of page